Questa cappella, che si trova in aperta campagna, è così chiamata perché all'interno della costruzione originaria, che era molto antica e pare risalisse al tempo dell'immigrazione dei monaci basiliani, c'era un'icona ("cona" è infatti un termine dialettale equivalente a icona = immagine sacra).
In tempi lontani veniva usata dai viandanti e dagli stessi contadini della contrada come rifugio per ripararsi dalla pioggia.
Ricostruita molto più tardi nello stesso luogo, ma in posizione diversa, fu meta, fino alla fine del secolo scorso, di lunghe processioni in occasione di calamità naturali, quali pestilenze, carestie, siccità e alluvioni.
E' stata restaurata ad opera di benefattori nel 1877 e nel 1928. In occasione dell'ultimo restauro è stato costruito un nuovo altare con un quadro in rame raffigurante Gesù Crocifisso.