CARMIANO/ Otto mesi al nonno, intervenuto per evitare la denuncia del caso. Foto e abusi sulle nipotine lo zio condannato a sei anni

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CARMIANO. Condanna per lo zio pedofilo. I giudici della seconda sezione penale (presidente Pietro Baffa, a latere Giuseppe Biondi e Michele Toriello) gli hanno inflitto una pena di sei anni.
L'uomo, di 42 anni, avrebbe detenuto e scambiato in rete alcune foto con scene pedopornografiche. Alcuni di questi scatti sarebbero stati realizzati in casa. E per farlo avrebbe sfruttato le nipotine, tutte under 14, convincendole a lasciarsi fotografare in mutande oppure nude mentre facevano il bagno in una vasca.
Ma nei confronti dell'uomo (di cui omettiamo di portare le generalità al solo scopo di tutelare le minori che sono coinvolte nella vicenda) non c'era solo l'accusa di pornografia minorile. Il sostituto procuratore Maria Cristina Rizzo ha mosso nei suoi confronti anche quella di violenza sessuale aggravata perchè avrebbe costretto la nipotina di 9 anni a subire atti sessuali. In particolare, lo zio si sarebbe denudato davanti a lei in più occasioni. Gli episodi si sarebbero verificati in auto, nella casa di campagna oppure tutte le volte che la bambina veniva affidata allo zio per essere aiutata nei compiti scolastici. Per ottenere il silenzio della piccola e per ricompensarla di alcune foto che gli aveva scattato, l'uomo le avrebbe offerto due euro.
Attualmente lo zio è detenuto agli arresti domiciliari.
I giudici hanno condannato anche il nonno. L'anziano, di 72 anni, pure lui di Carmiano, sarebbe intervenuto per evitare che i congiunti presentassero la denuncia. E per convincerli ha inviato la lettera di un legale con la quale pretendeva la restituzione di un immobile concesso in comodato d'uso. Il nonno è stato condannato ad 8 mesi.
La sentenza è stata emessa con rito abbreviato. Il difensore dei due imputati, l'avvocato Francesca Conte, ha ottenuto il rito alternativo. Il pm aveva invocato la condanna ad 8 anni. Parte civile, con l'avvocato Paolo Spalluto, si sono costituiti i genitori della bambina che ha subito le violenze. Era stata avanzata una richiesta di risarcimento pari a cento mila euro. Ma a quantificare i danni, così come stabilito dal tribunale, sarà il giudice civile.

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