Il sottosegretario Laura Moschettini lancia l'allarme su inquinamento e incidenza dei tumori. <>

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<<Non c'è un minuto da perdere, bisogna intervenire subito>>, così ha risposto Laura Moschettini, sottosegretario all'Ambiente, alle domande suscitate dall'incontro dibattito svoltosi a Carmiano sul tema "La Puglia dei veleni: problemi e prospettive per il futuro".
<<La nostra terra è stata usata come una sorta di discarica. Oggi è necessario riparare e le politiche nazionali e regionali offrono la giusta attenzione per un passo importante in questa direzione. Acqua, energia, vita. E' qui che si giocherà la partita del futuro. Bisogna tornare alle radici della nostra cultura: riciclo, ripristino e risparmio. La modernità non significa tutto nuovo e subito senza previsione sugli effetti futuri>>.
Dall'incontro organizzato da Rifondazione Comunista, sono emersi dati sconfortanti per l'Italia, soprattutto per le regioni meridionali ed in particolare nel Salento.
Presenti al dibattito oltre al sottosegretario Marchetti, l'assessore regionale pugliese all'Ambiente, Michele Losappio, e Gianni Scognamillo, assessore provinciale di Lecce.
Tra i tecnici intervenuti Lorenzo Ciccarese, capo segreteria al Ministero dell'Ambiente, Giorgio Assennato, direttore generale in Puglia dell'Agenzia regionale della protezione ambientale (ARPA) e Cristina Mangia ricercatrice del Consiglio nazionale delle ricerche.
Con documenti alla mano e diapositive si è parlato di problemi ambientali, di inquinamento e incidenza tumori con particolare riferimento al Nord-Salento e della ricerca delle cause stesse delle malattie. E' emersa la volontà di studiare strategie comuni per fronteggiare l'emergenza, monitorando costantemente l'aria, il sottosuolo e le falde acquifere per acquisire dati in grado di far luce sulle reali cause dell'aumento dei tumori. Il dibattito è stato aperto dalla relazione di Barbara Marino, che è intervenuta sulla delicata situazione nelle province di Taranto, Brindisi e Lecce, mettendo l'accento sull'interesse di un lavoro che punti al quotidiano impegno per arginare il fenomeno.
Più volte nel corso del dibattito si è puntato il dito contro l'Ilva di Taranto e la centrale a carbone di Cerano, considerate fra le principali cause dell'aumento vertiginoso delle percentuali di tumori nel Salento.
<<Anche il forte caldo contribuisce a rendere la Puglia tra le regioni più in bilico>>, ha sottolineato il direttore generale dell'ARPA, Giorgio Assennato. <<Si teme, ha detto, un ritorno della malaria e delle zecche. La Puglia è nel Mezzogiorno a forte criticità per la carenza di acqua. Lo stesso Mediterraneo è un'area a rischio e in futuro si avrà un aumento delle allergie e delle patologie derivanti dall'aumento di calore>>.

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