IN OTTO ABUSAVANO DI 14ENNE, ANCHE UN PADRE E IL FIGLIO Sei sono studenti minori. In arresto anche il padre di uno di questi ed un 21enne. Rispondono di concorso in violenza sessuale nei confronti di un ragazzo. Non usciva più da casa per il terrore

Dettagli della notizia

LECCE - Qualcuno gli spediva sms dai contenuti inequivocabili. Altri lo chiamavano sul telefonino, e quelle parole dovevano essere una pugnalata nell'anima. L'incubo si materializzava, quando, al culmine della sfacciataggine, andavano a bussare alla porta di casa. La vita di un ragazzo di meno di 14 anni, un inferno. Almeno per un anno, se non di più. Introdotto a pratiche sessuali da G.P., un 56enne, sfruttato per gli stessi scopi persino dal figlio minore di quest'ultimo, diventato una sorta di gioco, se così si può dire, se si può usare questo termine spingendolo oltre il suo significato puro, da almeno altri sei giovani, cinque tra i 15 ed i 17 anni all'epoca dei fatti (uno è diventato oggi 18enne), ed un 21enne, M.D.A.. Tutti dello stesso paese - il che la dice lunga su come fosse fitta la rete perversa, come le voci riecheggiassero da una sponda all'altra -, il quale ricade nella giurisdizione dei carabinieri della compagnia di Campi Salentina, gli autori delle prime indagini, ma che non sorge lontano da Lecce.

Non dicono apertamente quale comune, i militari, così come non vengono svelati i nomi dei due maggiorenni, per tutela dei minori coinvolti, come prevede la legge, perché si potrebbe risalire con facilità ad alcuni di loro e forse alla vittima stessa, dato che l'uomo stesso era considerato un amico di famiglia. Quel che è certo, è che quest'incubo è finito (ma non gli strascichi psicologici: la macchia nel cuore non si estirperà facilmente), che il 56enne ed il 21enne ora si trovano rinchiusi nel carcere di Borgo San Nicola e che nell'istituto di pena per minori di Bari sono stati condotti gli altri sei. Gli arresti sono stati eseguiti fra la notte appena trascorsa e le prime luci dell'alba. Le ordinanze di custodia cautelare sono state richieste dai sostituti procuratori Angela Rotondano per la Procura ordinaria e Simona Filoni per quella dei minori, ed emesse rispettivamente dai giudici per le indagini preliminari Maurizio Saso e Cinzia Vergine.

Tutti e otto dovranno rispondere di fronte ai Tribunali di competenza di violenza sessuale commessa nei confronti di un minore infraquattordicenne. Non è stato contestato il concorso, giacché, all'esito delle prime investigazioni, non risulta che gli abusi siano mai stati compiuti in gruppo, ma sempre singolarmente. La qual cosa non è affatto meno inquietante di una violenza in branco, e, semmai, svela scenari non meno agghiaccianti e apre spiragli a svariate ipotesi. Basti pensare che fra questi, come già evidenziato, vi sono anche un padre ed un figlio, ma non risulta, al momento, che entrambi abbiano mai agito insieme.

Le indagini, curate dal nucleo operativo della compagnia di Campi Salentina, sono partite ufficialmente nel settembre scorso. Sono stati i genitori della vittima a recarsi presso la stazione dei carabinieri, per poi avere un lungo colloquio con il maresciallo della stazione, al quale hanno raccontato di atteggiamenti sempre più strani assunti dal figlio, manifestatisi nel tempo anche a scuola, e di quegli evidenti sospetti raccolti, consultando anche il suo telefonino. E già nel febbraio di quest'anno, dirigente scolastico e insegnanti del ragazzino, avevano notato comportamenti di natura dissociativa. Che vi fossero zone d'ombra nella psiche del 14enne, appariva sempre più chiaro, ma per capire cosa lo prostrasse, s'è dovuto interrogare proprio lui, alla presenza di uno psicologo. E la confessione, sofferta, ha come aperto un sipario su uno scenario triste e squallido nello stesso tempo.

Per avere un riscontro sulle pesanti affermazioni di un giovane che aveva ormai paura ad uscire di casa e andare anche a scuola, i militari del nucleo operativo si sono dovuti persino infiltrare tra i giovani studenti dell'istituto frequentato dagli indagati. Il quadro investigativo è diventato, strada facendo, più nitido con le dichiarazioni fornite da dirigenti scolastici, insegnanti ed operatori sociali, i quali, come anticipato, già avevano avuto modo di notare un cambiamento nell'umore e negli atteggiamenti del ragazzo, all'epoca non ancora 14enne. Sconcertante, quanto emerso e raccontato questa mattina dal comandante provinciale dell'Arma, il colonnello Maurizio Ferla, e dal dirigente della compagnia di Campi, il capitano Simone Puglisi: gli abusi sarebbero stati ripetuti, e consumati tra mura domestiche e persino luoghi pubblici. Il 56enne, ad esempio, avrebbe attirato il ragazzino nella propria abitazione con varie scuse, impedendone la fuga, costringendolo con violenza a subire atti sessuali per poi ricompensarlo con pochi euro. O, nel caso del 21enne, si sarebbe appartato con la preda all'interno della propria autovettura.

Non da meno, una volta che la voce era evidentemente rimbalzata in giro, avrebbero fatto altri sei minori, che avrebbero anche minacciato il ragazzo, affinché non gli venisse in mente di raccontare i fatti a qualcuno. Gli elementi raccolti hanno convinto i giudici delle indagini preliminari sui gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati, evidenziando la necessità di adottare la custodia cautelare in carcere. "Bianco Natale", è stata ribattezzata l'operazione. Trae il nome - hanno spiegato i carabinieri - dalla volontà di restituire al giovane, in un periodo dell'anno così significativo, il candore dell'adolescenza violata.

Emilio Faivre

Direttiva per la qualità dei servizi on line e la misurazione della soddisfazione degli utenti

Commenta la seguente affermazione: "ho trovato utile, completa e corretta l'informazione."
  • 1 - COMPLETAMENTE IN DISACCORDO
  • 2 - IN DISACCORDO
  • 3 - POCO D'ACCORDO
  • 4 - ABBASTANZA D'ACCORDO
  • 5 - D'ACCORDO
  • 6 - COMPLETAMENTE D'ACCORDO

Il presente modulo utilizza i cookies di Google reCaptcha per migliorare l'esperienza di navigazione. Disabilitando i cookie di profilazione del portale, il form potrebbe non funzionare correttamente.

X
Torna su