L'ultimo addio al sottufficiale gentiluomo

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CARMIANO UNA FOLLA COMMOSSA PER I FUNERALI DEL CAPORALMAGGIORE STRONCATO DA UN CANCRO FULMINANTE.
Funerale toccante, silente.
Il paese si è fermato per tributare l'ultimo saluto al giovane operatore di pace. Il tricolore sulla bara del caporalmaggiore scelto Giorgio Parlangeli, il picchetto d'onore di giovani donne in divisa verde, colleghi, familiari, autorità civili e militari e tanta gente comune, insieme, stretti nel dolore, hanno accompagnato commossi il soldato buono, uno degli "eroi" del Kosovo morto a soli 29 anni, al Policlinico di Padova per un fulminante melanoma, che sembra escludere il contagio da uranio impoverito.
La salma è rientrata l'altro ieri a Carmiano nell'abitazione dei genitori. Un corteo lunghissimo su via Trento. Chiesa Maria SS. Assunta gremita. Stretta nella preghiera e nel pianto. La tristezza per la prematura scomparsa del giovane e amato soldato carmianese, si legge sui volti. Presenti il Prefetto Gianfranco Casilli, il comandante provinciale dei Carabinieri Luigi Robusto. I dirigenti della squadra Mobile, della Guardia di Finanza e le più alte cariche regionali dell'Esercito. Il labaro dell'associazione nazionale sott'ufficiali, della sezione di Trepuzzi che richiama alla mente Nassirya, il sacrificio del caporalmaggiore Garrisi apre il corteo.
"Carmiano comune di pace ha donato con estremo dolore un altro uomo per questa missione", è stato il commento del sindaco Umberto Ferrieri Caputi. "Il paese ha tributato un doveroso omaggio a Giorgio Parlangeli, ragazzo e soldato di 29 anni, stringendosi accanto ai suoi familiari nel momento dell'estremo saluto". Il povero Giorgio, nonostante negli ultimi anni si fosse trasferito a Cervignano in provincia di Udine, dove di recente aveva comprato casa, appena poteva scendeva a casa per stare con i genitori e il fratello Mauro che si sarebbe dovuto sposare fra un mese e per salutare gli amici d'infanzia, i vicini di casa. Cose semplici, molto care al caporalmaggiore. Giorgio Parlangeli amava la divisa che indossava, il suo lavoro in missione di pace fra la gente che soffre. "Giorgio ha concluso prematuramente la sua missione sulla terra come sposo e come servitore della patria", ha detto il parroco don Franco Frassanito. "Con il cuore pieno di dolore dobbiamo pregare per Giorgio e credere nella resurezione. La resurrezione di Cristo è anche la nostra resurrezione. Cristo illumini le paure dei familiari. Giorgio è sicuramente accanto a Te". Il silenzio in chiesa è stato rotto da applausi increduli e pianto sommerso.
A conclusione della funzione religiosa è seguita da parte di una collega la preghiera a San Giorgio.

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