PIANTATI ULIVI CHE ISPIRANO I VALORI DELLA COMUNITA' Alla marcia di solidarietà in 500 attorno al sindaco vittima di un'intimidazione

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In cinquecento si stringono intorno al sindaco Giancarlo Mazzotta e sfilano con lui in corteo, da piazza Assunta a piazza Garibaldi per <<L’Albero della Legalità>>. Accanto ai cittadini, autorità politiche, consiglieri regionali e provinciali, sindaci del circondariato (Leveranno, Novoli, Arnesano, Squinzano, Monteroni) e le associazioni del territorio. Tutti uniti, trasversalmente, dopo l’attentato intimidatorio che ha visto legata, davanti al cancello della sua abitazione, una testa di maiale con un biglietto di minacce di morte per sé e suoi familiari.
Un grande striscione apre il corteo testimoniando << Trasparenza, giustizia, legalità, questa è la nostra identità>>. La risposta di un paese indignato. T shirt bianche indossate dai manifestanti recano la scritta <<Democrazia, uguaglianza, trasparenza e solidarietà. Io ci credo!>>, piccoli pensieri viaggiano su palloni aerostatici e palloncini bianchi: <<Non sei solo. Giancarlo, uno di noi>>.
Un affetto contraccambiato da Mazzotta che una volta giunto in piazza Garibaldi conferma: <<un’appartenenza di cui essere orgogliosi>>. Il saluto del sindaco è rivolto agli <<amati concittadini>> e alle autorità presenti: il presidente della Provincia Antonio Gabellone, il sindaco Gianni Marra (Squinzano), Anna Cordella (segretaria provinciale Sinistra ecologica e libertà), il senatore Pd Alberto Maritati, il consigliere regionale Rocco Palese, il sindaco e vicepresidente dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni italiani) Cosimo Durante.
In piazza la messa a dimora di quattro alberi di ulivo ai rispettivi angoli della piazza. Su quattro targhe commemorative poste nel terreno (una per ogni albero di ulivo) si legge “uguaglianza, trasparenza, democrazia e solidarietà”. Come ha affermato lo stesso Mazzotta <<la circostanza riassume numerosi valori, sotto ogni profilo: umano, politico, etico, civile. E questi valori sono stati sommamente e materialmente raffigurati dalla posa in opera di quattro alberi d’ulivo; piante che già da sole rappresentano ed ispirano i valori della nostra terra e delle sue genti>>. <<nessuno può arrogarsi il diritto di rappresentare politicamente tali valori, sebbene possa interpretarli e condividerli>>.
Il senatore Maritati ha sottolineato come <<non vi sia da preoccuparsi per un messaggio dall’apparenza mafiosa, gli autori saranno puniti. Così funziona uno stato democratico: chi sbaglia paga>>. Ricordando a tutti i presenti che i valori citati <<non dovrebbero mai essere trascurati nella pratica quotidiana>>. Unanimi le voci di Antonio Gabellone, Anna Cordella; e Cosimo Durante che parlano di una strada da seguire e della laboriosità dei sindaci del territorio: <<Alziamo la testa tutti insieme, e nessuno ci piegherà>>.

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