Antonio Miglietta

Nacque a Carmiano l'8 settembre 1763

Periodo: 1763-1826

Compì a Lecce gli studi superiori ad indirizzo letterario e filosofico. Dopo la laurea in medicina, conseguita a Napoli, vinse il concorso di medico presso l'ospedale di San Giovanni. Aveva però l'inclinazione per l' insegnamento. Partecipò quindi al concorso per la cattedra di Medicina al Regio Liceo di Lecce e, risultato vincitore, iniziò la sua carriera nell'anno 1788. Sospettato di "giacobismo" all'inizio dell'anno 1799 a causa di un suo componimento poetico, fu arrestato e tenuto in carcere fino al 22 settembre 1800. Al termine della sua amara segregazione, si trasferì a Napoli dove, grazie alla sua riconosciuta fama di studioso e di ricercatore accanito, diventò uno dei docenti più quotati esistenti. Ma l'attività essenziale che gli fece raggiungere l'apice della gloria, fu quella da lui spiegata per portare avanti la diffusione del vaccino jenneriano nella lotta contro il vaiolo.

Dedicò, infatti, a questa attività ben venticinque anni della sua vita, contribuendo in maniera preziosa alla divulgazione della pratica della vaccinazione. Raggiunse le mete più ambite nella sua professione allorquando fu chiamato a far parte dell'Ispettorato della Sanità Militare e poi, ancora, alla massima carica alla quale si poteva aspirare, di Segretario Perpetuo del Protomedicato del Regno. Nel 1814 gli fu concessa la docenza alla cattedra di Storia della Medicina.

Nel 1823 ottenne quella di Fisiologia, materia che prediligeva su tutte le altre. Fu anche chiamato a reggere la cattedra di Medicina Legale presso la stessa Università di Napoli. Oltre alle opere originali che rispecchiano la sua multiforme attività scientifica, Antonio Miglietta contribuì ad arricchire la letteratura medica italiana di opere di scienziati stranieri che tradusse. Oltre alla via natìa, è intitolata a suo nome anche la Scuola Media Statale.

Fonte: Giovanni Paticchia, "Carmiano e Magliano - Compendio di storia patria", Panico, Galatina (LE), 2000

 

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