Pantaleo Paladini

Nacque a Magliano (frazione di Carmiano) il 30 aprile 1899 da Francesco e Rosaria Cagnazzo. Laureatosi in medicina, fu specialista in ostetricia e ginecologia.

Periodo: 1899 - anni sessanta

Si occupò di biologia, di semeiotica, di storia della medicina e di cultura in genere. Autore di dottrina della erumogenesi, ha legato il suo nome a diversi segni clinici, fra cui il Tricofiamma, il Tricocmiframma, l'inarcamento della colonna vertebrale nella meningite, ecc. Tra le altre cose si è occupato di un metodo pratico di somministrazione dello iodio metallico per via orale. E' stato redattore capo de "Il Goliardo"di Padova, redattore de L'Italia Universitaria e collaboratore di diversi periodici.

Partecipò alla prima guerra mondiale anche sul fronte francese. Decorato, ebbe un encomio solenne per l'opera prestata durante un incendio. Fu propugnatore dell'indipendenza montenegrina. E' stato medico dell'ospedale civile e dell'ospedale psichiatrico di Lecce; consulente medico tecnico presso il tribunale di Lecce.

Fu più volte arrestato dai fasciti per motivi politici: agitatore, cospiratore, organizzatore di movimenti antifascisti clandestini, perseguitato politico. Membro del comitato di liberazione nazionale (CNL), presidente del comitato di liberazione di Carmiano, assessore del comune di Carmiano, direttore del Consolato della Corda Frates e promotore delle onoranze nazionali a M. Notari e del monumento ad A. Miglietta. Abitò a Magliano, Padova e Lecce, ove morì probabilmente negli anni Sessanta.

Fonte: Giovanni Paticchia, "Carmiano e Magliano - Compendio di storia patria", Panico, Galatina (LE), 2000

 

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